Reteco ai Parlamentari: subito un Fondo salva Cooperazione!
400 enti locali - Comuni, ong e associazioni riuniti in Reteco, la Federazione Italiana delle reti territoriali per lo sviluppo e la Cooperazione internazionale - chiedono l'istituzione urgente di un Fondo a partire dalla prossima Legge di Bilancio in prima lettura al Senato il 15 ottobre. Poi altri quattro provvedimenti necessari per salvare la Cooperazione decentrata.
Guido Milani, Responsabile Area Scientifica di Reteco e Direttore Generale del Fondo Provinciale Milanese per la Cooperazione Internazionale (FPMCI): «L'ideologia della crisi sta facendo scomparire esperienze e giacimenti territoriali di saperi e competenze. Chiediamo al nostro Parlamento di una forte assunzione di responsabilità nel voler salvare la Cooperazione agita dalle reti territoriali, che porta benefici ai territori e costruisce ponti materiali e immateriali di dialogo e solidarietà»
PROPOSTE
La nuova legge italiana sulla cooperazione internazionale permette di costruire una nuova stagione di articolazioni e sinergie tra gli attori della cooperazione territoriale, il MAECI e la nascente Agenzia. In questo contesto, le proposte seguenti hanno l'obiettivo di valorizzare e rafforzare il ruolo della cooperazione decentrata italiana, come politica pubblica locale e come quell'insieme di saperi, pratiche e competenze presenti nei territori del nostro paese. Allo stesso tempo, vogliono contribuire a garantirne l'esistenza, oggi messa in crisi da una profonda e cronica scarsità di risorse economiche pubbliche. In particolare, le proposte riguardano gli attori della cooperazione decentrata italiana: Enti Locali, le associazioni di Enti Locali e le Reti territoriali, composte da Enti Locali e dai differenti soggetti pubblici, privati e associativi di un territorio.
Proposta 1. Fondo Nazionale per il cofinanziamento
Chiediamo la nascita, già dalla prossima legge di stabilità, di un FONDO NAZIONALE destinato a coprire la quota di co-finanziamento dei progetti di cooperazione internazionale o di Educazione allo sviluppo, degli Enti Locali o delle loro Reti territoriali, finanziati dall'Unione Europea.
Questo permetterebbe di migliorare la performance degli Enti Locali e delle Reti dei nostri territori rispetto all'intercettazione dei fondi europei destinati allo sviluppo. Attualmente, in molti casi, gli Enti Locali e le loro Reti territoriali rinunciano a partecipare ai bandi europei per la cooperazione internazionale perché impossibilitati a garantire la loro quota di cofinanziamento.
Proposta 2. Bandi per la cooperazione internazionale aperti agli Enti Locali e le loro Reti territoriali
Chiediamo che i bandi per finanziare progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo siano aperti anche alla partecipazione degli Enti Locali, delle Associazioni di Enti Locali e delle Reti Territoriali, e che, per i soggetti sopracitati, siano anche previsti bandi specifici con obiettivi legati al rafforzamento della democrazia, del decentramento, ad azioni di capacity building, alla trasmissione del know how territoriale italiano. La stessa cosa chiediamo anche per i bandi che riguardano i progetti di sensibilizzazione ed educazione allo sviluppo e alla cittadinanza mondiale, all’interno dei quali il ruolo degli Enti Locali e delle loro Reti territoriali può essere molto importante per aumentare il consenso politico e sociale nei confronti della cooperazione internazionale.
Proposta 3 Nascita Programmi Quadro
Chiediamo che il MAECI e l’Agenzia creino dei Programmi tematici o Programmi Paese sul tema dello sviluppo locale, nell'ambito delle priorità del MAECI e concertati con gli Enti Locali e le Reti Territoriali della cooperazione decentrata italiana. Questo permetterebbe di creare delle piattaforme nazionali di cooperazione territoriale, dei quadri di coordinamento condivisi, capaci di valorizzare e sostenere le competenze dei nostri territori nell'ambito della cooperazione internazionale, migliorando l’efficacia e l’efficienza dell'implementazione dei progetti, potendo contare sul capitale umano, sociale e di competenze presenti nelle Reti Territoriali. Oltre a un forte impulso all'internazionalizzazione dei territori, innescando un circuito virtuoso circolare tra il
locale e globale, in un quadro di articolazione locale/nazionale e quando possibile anche multilaterale.
Proposta 4. Patto di Stabilita e Cooperazione Territoriale
Chiediamo di togliere dai vincoli del Patto di Stabilità (nell’ambito di regole da definire) i costi destinati al co-finanziamento di progetti finanziati dalla Unione Europea, da programmi delle Nazioni Unite, dall’Agenzia Italiana per lo sviluppo o da altri enti finanziatori.
Proposta 5. Facilitazioni
Chiediamo di promuovere una normativa che permetta al personale degli Enti Locali, o di altri soggetti pubblici, di partecipare a progetti di cooperazione internazionale con specifici permessi retribuiti e una normativa che preveda degli sgravi contributivi per il personale destinato ai progetti di cooperazione internazionale.